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Questo articolo è stato pubblicato su Viator dell'11 novembre 2001 con il titolo:

Con il cuore e con lo spirito

Parliamo di responsabilità. Pensiamo che sia necessario in un momento in cui pochi sentono come importante cercare di prevedere le conseguenze delle proprie azioni e i singoli, così come le imprese o le nazioni, spesso non sono chiamati a rispondere del male che compiono.
D'altra parte oggi, nel relativismo etico che caratterizza la cultura occidentale, non è facile capire che cosa è "bene" e che cosa è "male".
Il predominio della tecnologia, come sostiene Umberto Galimberti, ha ucciso l'etica e l'umanesimo.
Gli uomini di scienza agiscono spinti soltanto dai risultati dei loro esperimenti, non si preoccupano delle conseguenze che questi possono avere sull'umanità. L'uomo comune, ridotto ormai a "consumatore", non vuole essere soggetto a vincoli, il suo unico fine deve essere quello di acquistare, consumare, gettare, perché, come dice Saul Bellow, questo è "l'obiettivo esistenziale fissato per lui dalla società". Così come getta fazzolettini di carta, automobili usate, getta anche le relazioni che non sono più completamente soddisfacenti: mogli, mariti, genitori, figli…. Quando non ci servono più, perché continuare ad occuparci di loro?
Noi del Centro Nuovo Umanesimo, però, non siamo pessimisti come il filosofo milanese.
Pensiamo che l'etica e l'umanesimo, sotto i colpi della tecnica, siano agonizzanti, ma non morti, e che il nostro sforzo comune possa farli tornare in vita.
In molti sentiamo il disagio del vuoto etico e spirituale nel quale viviamo, per questo abbiamo fondato un'associazione culturale, il Centro Nuovo Umanesimo (www.cnu.it), che vuole diventare un luogo di incontro e di confronto, dove, con l'aiuto di esperti (filosofi, pedagogisti, psicologi, uomini di fede…), ma anche da soli, in piccoli gruppi, si possa riflettere e discutere sui fondamenti filosofici ed etici che sono alla base della nostra vita .
Non partiamo da posizioni preconcette, né dal punto di vista politico né religioso. Pensiamo che i mali più grandi per l'uomo contemporaneo in Occidente siano venuti dall'aver cancellato, nella seconda metà del secolo scorso, tutti i riferimenti alla dimensione spirituale della vita, per esaltare solo il benessere materiale.
Guardiamoci intorno. I segni che potrebbero rimandarci al senso del sacro, al mistero che è nella nostra stessa esistenza, sono stati completamente cancellati da un proliferare di rimandi al consumo, al corpo, visto solo come oggetto sessuale, al denaro e ai simboli del lusso che con il denaro si possono comprare.
Ma il santificare le feste nei centri commerciali, il porsi come obiettivo il solo miglioramento delle condizioni economiche per poter consumare sempre di più, non può soddisfare la nostra vera natura di uomini. E infatti il disagio esistenziale si diffonde in ogni strato sociale.
Lo vediamo dall'aumento dei suicidi anche tra i giovani, dal consumo di ansiolitici, dal dilagare di disturbi quali anoressia e bulimia, dal diffondersi di droghe di tutti i generi e di comportamenti violenti.
Quale mondo stiamo offrendo alle giovani generazioni?
Dobbiamo scuoterci . Ognuno di noi è responsabile, quale che sia la nostra posizione di partenza, agnostici, atei, cattolici, buddisti, islamici, credenti "aconfessionali" ( come io ritengo di essere), quale che sia la nostra professione e il nostro ruolo nella società, cerchiamo insieme delle vie per uscire dal vicolo cieco in cui siamo entrati a partire dal secondo dopo guerra.
Oggi, con la situazione di incertezza nella quale la "nuova guerra" ci ha catapultati, è ancora più urgente munirci di risorse spirituali che ci consentano di affrontare la precarietà e il dolore. Il senso di onnipotenza che pervadeva l'uomo occidentale ci aveva disabituati a tollerare il vuoto e la sofferenza.
Noi del Centro, già da tre anni, ci incontriamo ogni mese per confrontarci, dopo esserci preparati con delle letture, su questi e altri temi, ad esempio sulla differenza tra religione e religiosità, sulle vie per giungere alla saggezza, ecc.
Ora abbiamo deciso di presentare pubblicamente le nostre iniziative, e per farlo abbiamo scelto appunto il tema della responsabilità che è alla base di ogni etica.

Sabato 1° dicembre alle h 15, alla libreria Tikkun, in via Montevideo 9 a Milano presenteremo le attività e le proposte del Centro Nuovo Umanesimo, poi ascolteremo insieme le parole di Silvia Vegetti Finzi alla quale abbiamo chiesto come si può fare per "educarsi ed educare alla responsabilità".

Cristina Mondello