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Le vie per raggiungere la saggezza (1)

Lunedì 11 dicembre 2000, alle h 21, si sono riuniti i soci del Centro Nuovo Umanesimo.

All'inizio dell'incontro vengono fissate le date delle prossime riunioni: lunedì 15 gennaio, lunedì 12 febbraio, lunedì 12 marzo, lunedì 9 aprile, lunedì 14 maggio, lunedì 4 giugno. Per l'incontro di gennaio si era deciso di affrontare il tema dell'accordo di coppia e vengono date indicazioni per la lettura del capitolo tratto dal volume di John Gray Conoscersi, capirsi, amarsi, TEA Pratica 1996, Cap. 1° "Quello che tua madre non ti ha detto e quello che tuo padre non sapeva". Per il mese di febbraio invece si propone di riprendere a parlare di Socrate e della saggezza.

L'incontro si apre con la ripresa dell'argomento discusso a novembre "La secolarizzazione e la morte di Dio". Si ribadisce che la filosofia riguarda l'ambito del razionale, mentre la religione, basata su dogmi che implicano un atto di fede, si basa su meccanismi irrazionali. Oggi, quindi, in un mondo che cerca di sottoporre tutto a spiegazione, la posizione religiosa, e in particolare quella cattolica, risulta molto indebolita. E' però altrettanto vero che in quest'epoca sono indeboliti anche i valori morali, sui quali si può discutere, a prescindere dalle diverse posizioni di partenza riguardo alla religione, al fine di stabilire insieme delle regole di condotta, dei principi morali che possano andare bene a tutti "gli uomini di buona volontà", a qualunque confessione appartengano, o che si proclamino atei o agnostici. Questa posizione si riallaccia a Socrate e alla sua filosofia. Egli dice infatti che, dal momento che nessuno sa che cosa ci sia oltre la vita, è importante cercare delle modalità di condotta che ci consentano di vivere bene nell'arco di tempo che ci è concesso dalla nascita alla morte.

Certo nell'opera di diffusione dei valori, la Chiesa può contare su una organizzazione capillare, mentre le associazioni laiche di volontariato sono isolate tra loro e si occupano ciascuna del proprio ambito di lavoro; d'altra parte, la Chiesa, pur potendo contare su questa rete molto fitta, sembra avere esaurito la propria spinta propulsiva e spesso anche i suoi membri non vivono in profondità le convinzioni teoriche alla base del messaggio evangelico.

Una caratteristica dei gruppi in generale è la paura, per chi ne fa parte, di perdere la propria identità, e questo costituisce un problema soprattutto per i più deboli, indipendentemente dall'età. Certo i meccanismi di plagio possono essere molto sottili e potenti, basta pensare al ruolo della pubblicità sui consumatori o all'influsso che lo Stato stesso esercita nello spingere le persone al gioco d'azzardo "legale".

Dalla discussione emerge che sarebbe giusto stigmatizzare questo atteggiamento dello Stato italiano, ma che probabilmente aveva ragione Socrate nel vedere in tali comportamenti l'effetto dell'"ignoranza del vero bene". D'altra parte, negli anni 2000, qual è il "vero bene"?

In ambito politico, virtù e politica non sono più trattati insieme da quando gli scritti del Machiavelli hanno stabilito per loro campi differenti di analisi, anche se in tempi recentissimi, si è tornati a chiedersi se forse i due campi non abbiano un terreno comune.

Il cercare di rendere pubblica la virtù può essere molto pericoloso per la libertà e l'incolumità dei cittadini, come le esperienze dei totalitarismi di sinistra del Novecento ci hanno insegnato. Che fare dunque?

E, a questo proposito, ci si interroga nuovamente sullo scopo del Centro, e si ribadisce che scopi del Centro sono:
- analizzare la realtà contemporanea con spirito critico, attraverso letture, conferenze e tutti i mezzi ritenuti opportuni
- confrontarsi in piccoli gruppi o in gruppi più vasti per approfondire la conoscenza della realtà da un lato, e dall'altro per avere strumenti in più per condurre la vita quotidiana, e soprattutto per condurre la nostra opera educativa come genitori o insegnanti
- sempre a proposito dell’educazione delle nuove generazioni, scopo del Centro sarà anche richiamare l’attenzione pubblica sull’importanza della formazione in un’epoca in cui lo spettro della decadenza grava su qui paesi che non investono in tale settore.

Il Centro non partirà da idee o dogmi preconcetti, ma le idee nasceranno dalla discussione e dal confronto e si deciderà di portare un domani all’attenzione di un pubblico più vasto alcune questioni ritenute di particolare rilievo.
Nella seconda parte dell’incontro si discute su egoismo e narcisismo che non devono essere confusi. All’egoismo si possono dare diverse interpretazioni: o la volontà di schiacciare gli altri o quella di valorizzare se stessi. E’ giusto amare se stessi perché chi sta bene con sé è in pace anche con gli altri e può avere comportamenti altruistici; ma prima di tutto bisogna amare se stessi e questo non sempre è facile, e poi non bisogna esagerare con questo amore altrimenti ci si chiude in comportamenti egoistici.

D’altra parte bisogna considerare che anche alcuni impulsi egoistici, ad esempio la volontà di migliorare la propria condizione, possono trasformarsi in vantaggio per il resto dell’umanità. Se l’uomo non avesse voluto migliorare la propria condizione, saremmo ancora all’Età della Pietra, non vi sarebbe stata alcuna produzione di ricchezza. Quello che sarebbe auspicabile dunque sarebbe un difficile equilibrio tra altruismo e egoismo.

Chi parla di pace totale e universale auspica l’eliminazione totale dell’aggressività, degli istinti e delle passioni. Questo quadro non è però realizzabile e forse nemmeno auspicabile perché verrebbero a mancare stimoli indispensabili per il progresso. Come dosare la difficile alchimia tra egoismo e altruismo, amore e odio, aggressività e affettività non è un problema di facile soluzione.

L’incontro ha termine alle h 23 circa, con l’intesa di riprendere la discussione su questi argomenti nell’incontro del mese di febbraio.